Il Pap test è un semplice esame che permette di individuare un possibile tumore all’utero. Ogni quanto fare il Pap Test e con che frequenza?
Ogni quanto fare il Pap Test
Il Pap Test è un esame veramente semplice e veloce che consiste nel prelievo di alcune cellule del collo dell’utero. Questo esame serve a diagnosticare o scongiurare un eventuale tumore della cervice uterina.
Eseguire il Pap Test in modo frequente aiuta a diagnosticare il tumore subito e nei suoi stadi minori, salvando molti problemi di salute.
Pap test ogni quanto ? Questa è la domanda che molte donne si pongono e la risposta è molto semplice. Secondo l’American Cancer Society, l’ente di riferimento statunitense sulla ricerca e cura del cancro, il Pap test potrebbe essere eseguito 1 volta ogni 2 anni.
Distanziare i controlli dunque è sufficiente in quanto il tumore cresce molto lentamente e bastano unicamente un controllo ogni due anni per poter diagnosticare e procedere ad un intervento poco invasivo.
Come funziona il Pap Test
Esistono 2 tipi di Pap Test:
Pap Test Classico – Il Pap Test classico è una procedura che consiste nella raschiamento di una piccola area di cellule della parete del tratto uterino. Questo però si rivela poco efficace se non eseguito con perizia.
Pap Test Con Lavaggio – Questa forma di Pap Test è la più efficace ed efficiente e viene eseguita tramite la raccolta del liquido risultato di un lavaggio ad alta pressione della Cervice.
L’esame deve essere svolto entro tre anni dal primo rapporto sessuale e comunque non oltre i 21 anni.
Il Tumore alla cervice
Il Tumore alla Cervice dell’utero è un cancro che colpisce molte donne, e seppur il suo decorso sia molto lento, i casi sono sempre tanti. Questo è dato dalla scarsa conoscenza della frequenza dei controlli e dalla loro poco perizia.
Il Tumore può essere affrontato in due modi, a seconda dello stadio in cui si presenta.
L’intervento più invasivo è quello dell’asportazione completa dell’utero. Questo tipo di intervento è necessario quando non ci si accorge in tempo della presenza del tumore maligno ed è molto demolitivo per la donna.
L’intervento meno invasivo invece consiste nella conizzazione dell’utero e dunque l’eliminazione di una sorta di cono di tessuto dove il tumore sta crescendo, lasciando intatto il resto dell’organo.