Ogni quanto vanno trasmessi i dati di spesa al Sistema Tessera Sanitaria?

Oggi rispondiamo ad un dubbio frequente tra i professionisti del settore sanitario: ogni quanto vanno trasmessi i dati di spesa al Sistema Tessera Sanitaria?

Se sei un medico, un infermiere o il titolare di una farmacia, allora sai già che, da qualche anno a questa parte, vi è l’obbligo di comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati relativi alle fatture, alle ricevute e agli scontrini rilasciati ai clienti privati.

Fino al 2020, la trasmissione avveniva solo una volta all’anno. Oggi, invece, le cose sono cambiate: scopriamo insieme quali sono i nuovi adempimenti per il STS!

Cos’è il Sistema Tessera Sanitaria?

Forse non tutti sanno che, per legge, è possibile scaricare dalla dichiarazione dei redditi una parte delle spese mediche e sanitarie sostenute durante l’anno.

Ma come fa l’Agenzia delle Entrate a verificare che ciò avvenga in maniera corretta?

Semplice: attraverso il Sistema Tessera Sanitaria, una sorta di archivio nazionale che raccoglie i dati inviati dalle strutture pubbliche e private, dai professionisti e dagli esercizi commerciali (es. farmacie, parafarmacie), per metterli a disposizione del cittadino (che può, quindi, utilizzarli per compilare la dichiarazione dei redditi).

Chi deve trasmettere i dati al Sistema TS?

Ad oggi, sono tenuti alla trasmissione dei dati di spesa al Sistema TS:

  • gli iscritti all’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri;
  • gli iscritti agli Albi delle Professioni Sanitarie (es. infermieri, psicologi);
  • le farmacie;
  • le strutture specialistiche pubbliche e private (convenzionate o meno);
  • le strutture della sanità militare, ecc..

Quali dati vanno comunicati al STS?

I dati da trasmettere al STS sono quelli riguardanti i documenti di spesa (fatture, ricevute e scontrini) rilasciati a privati per prestazioni considerate “rilevanti” ai fini della detrazione delle spese sanitarie. Ma quali sono le prestazioni detraibili?

Rientrano in questa categoria: l’acquisto di farmaci (inclusi i prodotti ad uso veterinario), le visite specialistiche, gli esami strumentali, ma anche, tra le altre, le prestazioni rese da psicologi, psicoterapeuti, educatori professionali, biologi, ecc..

Dunque, se sei un professionista del settore medico-sanitario, devi comunicare al Sistema TS i dati delle fatture (o ricevute) emesse nei confronti di privati e incassate nel periodo di riferimento, a prescindere dall’applicazione o meno dell’IVA.

Diversamente, i dati riguardanti fatture e ricevute rilasciate per prestazioni non menzionate tra quelle detraibili, oppure rese verso aziende, associazioni, enti pubblici, ecc. o nei riguardi di clienti esteri, non vanno comunicati al STS.

Ogni quanto vanno trasmessi i dati al STS?

Come ti abbiamo anticipato, dal 2021 la trasmissione dei dati al STS non avviene più con frequenza annuale, bensì semestrale, con due “appuntamenti” previsti:

  • entro il 31 luglio 2021 per il 1° semestre (dal 01 gennaio al 30 giugno 2021)
  • entro il 31 gennaio 2022 per il 2° semestre (dal 01 luglio al 31 dicembre 2021)

Qualora vi fosse bisogno di comunicare eventuali variazioni, ciò va fatto:

  • entro il 06 agosto 2021 per il 1° semestre
  • entro il 07 febbraio 2022 per il 2° semestre

Ad oggi, esistono diverse modalità con cui provvedere all’invio dei dati di spesa: attraverso un’applicazione web disponibile gratuitamente sul portale del Sistema TS, oppure utilizzando uno dei tanti software compatibili che si trovano online.

O, ancora, è possibile delegare tale compito ad un intermediario di fiducia.

In ultimo, per chi cerca un metodo facile ed intuitivo c’è la piattaforma Fiscozen, che ha integrato una sezione apposita per i suoi abbonati, senza maggiorazioni rispetto al prezzo “standard”, e che garantisce un’assistenza rapida per qualsiasi problema.

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