Ogni quanto prendere l’Oki : attenzione alle dosi

Chi non ha mai avuto un dolorino e si è affidato al famoso antiinfiammatorio?
L’intramontabile Oki è il farmaco più amato dalle persone. Con la fama di curare ogni male, è necessario comunque prendere delle precauzioni nell’assunzione.
Ogni quanto prendere l’Oki ?
Innanzi tutto l’Oki dovrebbe essere preso massimo ogni 8 ore se si sta seguendo un trattamento giornaliero. Mai superare questa dose o si può incorrere in seri problemi di salute.

Ogni quanto prendere l’Oki : Gli effetti indesiderati

I problemi più comuni partono da effetti spiacevoli a livello gastrointestinale.

Dal semplice e innocuo mal di pancia, possiamo passare a stomatiti ulcerative e addirittura perforazione ed emorragia gastrointestinale!

Meno frequentemente posso verificarsi delle gastriti.

Non assumerlo con altri farmaci

La comunità scientifica sconsiglia altamente l’assunzione dell’antiinfiammatorio in concomitanza di altri farmaci quali anticoagulanti e inibitori. Potrebbero scaturire effetti come i sopra elencati ed inoltre il principio attivo dell’Oki andrebbe a diminuire l’efficacia di altri farmaci.

Dosi e modi d’usoOgni quanto prendere l'Oki

Per gli adulti è possibile assumere una bustina intera nell’intera durata della giornata fino a tre volte ogni otto ore.

Per i bambini tra i 6 e i 14 anni invece è bene limitarsi a mezza bustina.

Nel caso di un anziano dovrai sentire il parere di un medico e decidere assieme il dosaggio.

Il farmaco va assunto preferibilmente negli orari dei pasti in modo da ridurre i possibili effetti collaterali.

In caso di bisogno immediato è bene assumere l’antidolorifico il prima possibile in modo da agire direttamente sui sintomi.

Gravidanza e allattamento

L’antiinfiammatorio è altamente sconsigliato in gravidanza, in allattamento e anche in programmazione al concepimento. Il ketoprofene interferisce negativamente sullo sviluppo del feto.

Il principio attivo può addirittura causare aborti spontanei o aumentare il rischio di portare a delle malformazioni cardiache. Se assunto al termine di una gravidanza il parto rischia di essere ritardato o può comportare gravi complicazioni respiratorie al feto.

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